1) Buonasera Riccardo, ci parli del Pranic Healing, che cosa significa?
Il Pranic Healing è un metodo che lavora sull’equilibrio dell’energia vitale, sul corpo energetico, ma in modo scientifico, nel senso che ogni singola dinamica di disarmonia corporea viene affrontata con dei protocolli specifici.
Il nome Pranic Healing può ricondurre al termine pranoterapia per via del termine “Prana” ma sono due metodi ben diversi. 2)Cosa vuol dire il termine “Prana”? È una parola sanscrita che significa energia vitale e rappresenta la sostanza legata al quarto strato della materia, cioè l’etere, seguita dal termine Healing dall’inglese “guarigione”.
3) Come ti sei avvicinato a questa tecnica, hai avuto qualche esperienza particolare che ti ha portato ad avvicinarti al Pranic Healing?
Personalmente ci sono state due tracce parallele, una di stampo prettamente fisico, ovvero in seguito ad alcune patologie fisiche ho iniziato a ricercare delle soluzioni alternative a quelle che mi stavano proponendo e in contemporanea sono entrato in contatto con delle esperienze extrasensoriali che mi hanno messo in contatto con la materia energetica e ho capito che tutto era possibile.
4) Mi può fare un esempio di episodio extrasensoriale?
Faccio spesso l’esempio degli occhiali sporchi, se le lenti dei nostri occhiali sono sporche di fango non vedrò bene quello che mi circonda ma se invece le pulisco, posso percepire oltre, ma è un oltre simbolico, dettato da un fattore culturale.
Quando lavoro e trasformo la densità del mio corpo energetico, lo ripulisco, lo raffino come una sorta di tessitura energetica, e in questo modo si chiarifica anche la percezione diretta di quella materia che apparentemente è invisibile ma che in realtà ha una sua struttura, carpita con occhi e udito.
5) Quanti livelli di Pranic Healing ci sono e quali obiettivi si raggiungono?
Ci sono almeno cinque livelli di Pranic Healing e l’obiettivo principale in ogni livello è imparare a lavorare sul proprio corpo energetico e velocizzare i processi di guarigione.
Già dal primo livello, si impara a toccare con mano, a fare esperienza diretta con la sensorialità in quanto caratteristica del nostro corpo.
Lo scopo è quello di raggiungere l’armonia del sistema, velocizzando i processi di auto guarigione. Come esempio porto spesso il protocollo della calcificazione ossea, ossia un protocollo nel quale si lavora sulla frattura per velocizzare il processo di calcificazione e quindi di recupero.
6) A livello vibrazionale, è vero che siamo in un momento storico in cui vi è un salto vibrazionale che porterà a un livello di coscienza più elevato nell’essere umano?
È vero che sta accadendo un innalzamento vibrazionale energetico della Terra e di conseguenza l’essere umano è chiamato a fare un processo simile per adeguamento. Se lavoro molto su me stesso, posso raffinare i miei processi energetici, portando maggiore consapevolezza su di me e di conseguenza innalzare il mio stato di coscienza.
L’essere umano più evoluto è colui che mette in primo piano gli aspetti del cuore!
7) Ci sono individui più o meno ricettivi?
Non esiste una persona più o meno ricettiva. E’ come andare a scuola, se vado bene passo all’anno successivo altrimenti ripeto l’anno finché non imparo nuove nozioni.
Non ci sono persone migliori o peggiori, ricettive o poco ricettive, ogni persona ha il suo tempo.
Intervista a cura di Viani Claudia